Sezione 3 anni
MANTRA DEL BUON AMBIENTAMENTO
(12 buoni consigli per imparare a stare insieme)
1. Ricordati sempre di salutare il tuo bambino
2. Salutalo con decisione e vai via
3. Mantieni le promesse fatte al momento del saluto
4. La tua positività si riflette sul tuo bambino
5. Carezze e tenerezze trasmettono sicurezza
6. Se il bambino piange, non arrenderti! Non portarlo a casa!
7. Non nasconderti per vedere quello che fa (se poi ti vede?)
8. Sii paziente. L'attesa di ricompenserà
9. Parlategli in modo positivo dell'esperienza che sta vivendo, usa parole come: "Siamo molto orgogliosi di te, andrà tutto bene, avrai molti amici nuovi..."
10. Attenzione a fare commenti. Non parlate con altri, in presenza del bambino, delle sue difficoltà alla scuola dell'infanzia ed evitate qualsiasi critica
11. Arrivate in orario. I ritardatari posso fare più fatica ad inserirsi nei giochi.
12. Non toglietegli in "ciuccio", non è il momento di pretendere dal bambino altri passi avanti o altri cambiamenti importanti. (a cura delle insegnanti della scuola d'infanzia Barchetta di Modena.)
DA OGNI MINUSCOLO GERMOGLIO NASCE UN ALBERO CON MOLTE FRONDE. OGNI FORTEZZA SI ERIGE CON LA POSA DELLA PRIMA PIETRA.
OGNI VIAGGIO COMINCIA CON UN SOLO PASSO. (Lao Tzu)
IL MARE
Tempere e materiali di recupero.
Martina e Matteo, mamma e papà di Ruben.
Erika e Antonio, mamma e papà di Alessia F.:
(12 buoni consigli per imparare a stare insieme)
1. Ricordati sempre di salutare il tuo bambino
2. Salutalo con decisione e vai via
3. Mantieni le promesse fatte al momento del saluto
4. La tua positività si riflette sul tuo bambino
5. Carezze e tenerezze trasmettono sicurezza
6. Se il bambino piange, non arrenderti! Non portarlo a casa!
7. Non nasconderti per vedere quello che fa (se poi ti vede?)
8. Sii paziente. L'attesa di ricompenserà
9. Parlategli in modo positivo dell'esperienza che sta vivendo, usa parole come: "Siamo molto orgogliosi di te, andrà tutto bene, avrai molti amici nuovi..."
10. Attenzione a fare commenti. Non parlate con altri, in presenza del bambino, delle sue difficoltà alla scuola dell'infanzia ed evitate qualsiasi critica
11. Arrivate in orario. I ritardatari posso fare più fatica ad inserirsi nei giochi.
12. Non toglietegli in "ciuccio", non è il momento di pretendere dal bambino altri passi avanti o altri cambiamenti importanti. (a cura delle insegnanti della scuola d'infanzia Barchetta di Modena.)
DA OGNI MINUSCOLO GERMOGLIO NASCE UN ALBERO CON MOLTE FRONDE. OGNI FORTEZZA SI ERIGE CON LA POSA DELLA PRIMA PIETRA.
OGNI VIAGGIO COMINCIA CON UN SOLO PASSO. (Lao Tzu)
IL MARE
Tempere e materiali di recupero.
“BRACCIA CHE LASCIANO, BRACCIA CHE PRENDONO”
L'ambientamento
è un momento “speciale” anche per il genitore che si trova ad
affrontare, insieme al proprio figlio, un'esperienza nuova, ricca di
aspettative ed emozioni e a volte anche di preoccupazione e
incertezze. Per questo motivo, abbiamo pensato di raccontare
l'ambientamento della sezione dei 3 anni attraverso le parole, i
racconti, i punti di vista delle mamme e dei papà, certe del fatto
che le loro prospettiva arricchiscono e completano l'ambientamento,
spesso raccontato solo dalle insegnanti e sempre parlando dei
bambini.
Gabriella
ed Emanuele, mamma e papà di Simon Pietro.
“Rispetto
ai primi giorni la nostra valutazione sull’intera gestione della
scuola materna Cesare Costa è totalmente cambiata. Venendo dal nido
abbiamo avuto la stessa percezione che crediamo hanno tutti i
genitori i cui bambini fanno questo primo salto. E’ evidente che al
nido i bambini ricevono maggiori attenzioni individuali, ma questo è
anche logico. Ci siamo accorti però che il problema era solo nostro
e non del bimbo, che non ha manifestato nessun tipo di disagio se non
quello del riconoscimento delle aree alle quali era già abituato.
Non è passato molto tempo che non ha fatto più distinzione tra la
scuola vecchia e la scuola nuova. Adesso per lui c’è solo la
scuola. L’incontro per la presentazione delle attività, quelle che
coinvolgono anche e soprattutto i genitori, è stato il momento che
ha suggellato tra noi e voi la necessaria fiducia, elemento
indispensabile per un genitore che affida il proprio figlio a
personale che indiscutibilmente è qualificato, ma che ad ogni modo
non è parte della famiglia. La sicurezza che le attrezzature, gli
spazi, le attività e ripeto, soprattutto il personale, sono al
livello delle nostre aspettative fa si che l’inevitabile distacco
per diverse ore al giorno è reso più “sopportabile” e lo
viviamo in serenità, consapevoli che nostro figlio è in un ambiente
sicuro e protetto da persone di cui possiamo fidarci. Impara, cresce
e si diverte!”
Giovanni
e Giorgia, mamma e papà di Gioele.
Il
giardino:
Gioele:“Mamma
sai che c’è una bellissima barca dei pirati?”
“Sono
stato con i miei amici e abbiamo fatto un’avventura di pirati sulla
barca”
Al
ritorno da scuola:
Mamma:
“Com’è andata oggi a scuola Gioele?”
Gioele:”
Benissimo! Gioco con tutti i miei amici!”
Sulla
porta di casa Gioele già pronto e la mamma che si sta mettendo le
scarpe…
Gioele:
“Mamma sbrigati… non voglio arrivare tardi…!”
Alla
mattina Gioele: ”Papà! Oggi la maglietta la scelgo io! Così la
faccio vedere ai miei amici…!
Papà:
”Piccoli indipendenti crescono…!”
Rita
e Alessandro, mamma e papà di Federica.
Ciò
che mi ha più colpito è stata la rapidità con cui mia figlia, in
genere molto diffidente nei confronti delle novità, si è inserita
nel contesto della nuova classe con gioia. Premesso anche che lei no
conosceva assolutamente nessuno, visto che dalla sua sezione del nido
nessun altro amico/a era stato ammesso in questa scuola
dell’infanzia. A parte qualche lacrimuccia il primo giorno,
probabilmente perché si aspettava di trovare almeno una delle tate
dell’anno scorso, poi è stata ogni giorno più felice di arrivare
nella sua nuova classe e di cominciare a giocare con i suoi nuovi
amici.” Martina e Matteo, mamma e papà di Ruben.
“Credo
che Ruben sia molto fortunato! Ha trovato due maestre preparate e un
buon gruppo di compagni! L’inserimento è stato veloce e
“indolore”. Ruben si è inserito con naturalezza e serenità, ed
è molto contento di venire a scuola. A casa è stato molto
sostenuto: la sorella maggiore l’ha incoraggiato con frasi del
tipo: ”Ruben sei grande! Vai alla scuola d’infanzia! Vedrai che
bello!” E noi genitori siamo stati molto sereni( devo dire che è
il quarto inserimento che viviamo… ormai ci abbiamo fatto il
callo!). La cosa che mi ha colpito di più è il clima di serenità,
il silenzio e la calma che c’è in sezione al momento
dell’accoglienza alla mattina. Ci sono sempre le tempere o la
pastella da manipolare. Credo che i bimbi siano molto aiutati da
queste proposte.”
Erika e Antonio, mamma e papà di Alessia F.:
“Alessia
non era alla sua prima esperienza di scuola, ma il passaggio dal nido
alla “scuola grande”(come la definisce lei) si sente ed è stato
molto positivo, sia per regole comportamentali che per esperienze
didattiche che l’hanno resa già più autonoma nei giochi e nelle
attività a casa.(pittura, cucina, insegnamento ed esposizione dei
fatti e dell’accaduto anche durante la giornata scolastica.)
Sinceramente vedo che Alessia è già affezionata agli amici e alle
insegnanti con le quali, con il tempo, spero di entrare maggiormente
in sintonia anche io, per rendere ancora più attiva la
collaborazione e positiva l'esperienza, grazie alla reciproca
complicità, talvolta anche, forse, critica, ma sempre con
l’obiettivo comune di far crescere i bambini grazie al contributo e
scambio di informazioni da parte di tutti.
Antonietta
e Maurizio, mamma e papà di Gaia:
I
primi giorni di scuola sono stati complicati per Gaia, perché la
bambina, venendo da una realtà di nido dove, comunque, i bambini,
essendo più piccoli, sono più coccolati dalle tate, forse Gaia si è
sentita un po’ “abbandonata”. Passato questo momento, Gaia sta
iniziando ad ambientarsi.”
Claudia
e Mario, mamma e papà di Elena.
“Se
ritorno indietro nel tempo e, precisamente, all’11 settembre, ho
chiaro nella mente tutto ciò che è accaduto quel memorabile giorno.
Elena
non vedeva l’ora di iniziare al suo nuovo asilo e di rivedere i
suoi amichetti del nido, in modo particolare la sua amica Franci.
Anch’io l’inizio di questo nuovo percorso l’ho vissuto in
maniera serena, mi rincuorava molto il fatto che c’erano cinque
amici che conosceva già. Le mie prime impressioni appena arrivata
sono state subito buone. Abbiamo trovato un ambiente accogliente,
persone sorridenti, gentili e professionali che ci hanno messo subito
a nostro agio. Questo mi ha tranquillizzata e mi ha fatto vivere
questo momento di inserimento nel modo più sereno possibile. Elena
era contentissima anche perché a farle compagnia c’era non solo la
mamma, ma anche il suo fratellino “Cacaele”(Michele, a cui lei
tiene particolarmente).
Dopo
questi primi giorni tranquilli( non ci sembrava vero) ha iniziato a
vivere il distacco dalla mamma e dal papà. Era davvero difficile e
straziante lasciarla al mattino, perché lei piangeva disperatamente,
si avvinghiava a noi e non ci mollava. In questi giorni siamo stati
davvero male; dopo averla lasciata aspettavamo di nascosto per le
scale( la mamma anche con gli occhi lucidi) fino a quando non
sentivamo che aveva smesso o, quantomeno che non piangeva più in
modo accorato. Questi giorni sono stati davvero difficili, l’unica
cosa che mi rincuorava era il ricordo di quello che era accaduto al
nido nei due anni precedenti. Anche lì aveva pianto tantissimo nelle
prime settimane, ma poi si era inserita benissimo.
Per
fortuna, grazie all’aiuto e alla comprensione delle maestre Monica
e Barbara, Elena ha superato alla grande questo primo momento
difficile e ora non vede l’ora che arrivi il mattino per andare al
suo nuovo asilo e vedere le sue tate” Babara e Moca”, a cui vuole
tanto bene.
Grazie
di cuore per la pazienza e l’affetto che avete con i nostri bimbi!”
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