Sezione 3 anni

MANTRA DEL BUON AMBIENTAMENTO
(12 buoni consigli per imparare a stare insieme)

1. Ricordati sempre di salutare il tuo bambino
2. Salutalo con decisione e vai via
3. Mantieni le promesse fatte al momento del saluto
4. La tua positività si riflette sul tuo bambino
5. Carezze e tenerezze trasmettono sicurezza
6. Se il bambino piange, non arrenderti! Non portarlo a casa!
7. Non nasconderti per vedere quello che fa (se poi ti vede?)
8. Sii paziente. L'attesa di ricompenserà
9. Parlategli in modo positivo dell'esperienza che sta vivendo, usa parole come: "Siamo molto orgogliosi di te, andrà tutto bene, avrai molti amici nuovi..."
10. Attenzione a fare commenti. Non parlate con altri, in presenza del bambino, delle sue difficoltà alla scuola dell'infanzia ed evitate qualsiasi critica
11. Arrivate in orario. I ritardatari posso fare più fatica ad inserirsi nei giochi.
12. Non toglietegli in "ciuccio", non è il momento di pretendere dal bambino altri passi avanti o altri cambiamenti importanti.             (a cura delle insegnanti della scuola d'infanzia Barchetta di Modena.)



DA OGNI MINUSCOLO GERMOGLIO NASCE UN ALBERO CON MOLTE FRONDE. OGNI FORTEZZA SI ERIGE CON LA POSA DELLA PRIMA PIETRA.
OGNI VIAGGIO COMINCIA CON UN SOLO PASSO. (Lao Tzu)

 


IL MARE
Tempere e materiali di recupero.







“BRACCIA CHE LASCIANO, BRACCIA CHE PRENDONO”

L'ambientamento è un momento “speciale” anche per il genitore che si trova ad affrontare, insieme al proprio figlio, un'esperienza nuova, ricca di aspettative ed emozioni e a volte anche di preoccupazione e incertezze. Per questo motivo, abbiamo pensato di raccontare l'ambientamento della sezione dei 3 anni attraverso le parole, i racconti, i punti di vista delle mamme e dei papà, certe del fatto che le loro prospettiva arricchiscono e completano l'ambientamento, spesso raccontato solo dalle insegnanti e sempre parlando dei bambini. 
 
Gabriella ed Emanuele, mamma e papà di Simon Pietro.
Rispetto ai primi giorni la nostra valutazione sull’intera gestione della scuola materna Cesare Costa è totalmente cambiata. Venendo dal nido abbiamo avuto la stessa percezione che crediamo hanno tutti i genitori i cui bambini fanno questo primo salto. E’ evidente che al nido i bambini ricevono maggiori attenzioni individuali, ma questo è anche logico. Ci siamo accorti però che il problema era solo nostro e non del bimbo, che non ha manifestato nessun tipo di disagio se non quello del riconoscimento delle aree alle quali era già abituato. Non è passato molto tempo che non ha fatto più distinzione tra la scuola vecchia e la scuola nuova. Adesso per lui c’è solo la scuola. L’incontro per la presentazione delle attività, quelle che coinvolgono anche e soprattutto i genitori, è stato il momento che ha suggellato tra noi e voi la necessaria fiducia, elemento indispensabile per un genitore che affida il proprio figlio a personale che indiscutibilmente è qualificato, ma che ad ogni modo non è parte della famiglia. La sicurezza che le attrezzature, gli spazi, le attività e ripeto, soprattutto il personale, sono al livello delle nostre aspettative fa si che l’inevitabile distacco per diverse ore al giorno è reso più “sopportabile” e lo viviamo in serenità, consapevoli che nostro figlio è in un ambiente sicuro e protetto da persone di cui possiamo fidarci. Impara, cresce e si diverte!” 
 
Giovanni e Giorgia, mamma e papà di Gioele.
Il giardino:
Gioele:“Mamma sai che c’è una bellissima barca dei pirati?”
Sono stato con i miei amici e abbiamo fatto un’avventura di pirati sulla barca”
Al ritorno da scuola:
Mamma: “Com’è andata oggi a scuola Gioele?”
Gioele:” Benissimo! Gioco con tutti i miei amici!”
Sulla porta di casa Gioele già pronto e la mamma che si sta mettendo le scarpe…
Gioele: “Mamma sbrigati… non voglio arrivare tardi…!”
Alla mattina Gioele: ”Papà! Oggi la maglietta la scelgo io! Così la faccio vedere ai miei amici…!
Papà: ”Piccoli indipendenti crescono…!”

Rita e Alessandro, mamma e papà di Federica.
Ciò che mi ha più colpito è stata la rapidità con cui mia figlia, in genere molto diffidente nei confronti delle novità, si è inserita nel contesto della nuova classe con gioia. Premesso anche che lei no conosceva assolutamente nessuno, visto che dalla sua sezione del nido nessun altro amico/a era stato ammesso in questa scuola dell’infanzia. A parte qualche lacrimuccia il primo giorno, probabilmente perché si aspettava di trovare almeno una delle tate dell’anno scorso, poi è stata ogni giorno più felice di arrivare nella sua nuova classe e di cominciare a giocare con i suoi nuovi amici.”

Martina e Matteo, mamma e papà di Ruben.
Credo che Ruben sia molto fortunato! Ha trovato due maestre preparate e un buon gruppo di compagni! L’inserimento è stato veloce e “indolore”. Ruben si è inserito con naturalezza e serenità, ed è molto contento di venire a scuola. A casa è stato molto sostenuto: la sorella maggiore l’ha incoraggiato con frasi del tipo: ”Ruben sei grande! Vai alla scuola d’infanzia! Vedrai che bello!” E noi genitori siamo stati molto sereni( devo dire che è il quarto inserimento che viviamo… ormai ci abbiamo fatto il callo!). La cosa che mi ha colpito di più è il clima di serenità, il silenzio e la calma che c’è in sezione al momento dell’accoglienza alla mattina. Ci sono sempre le tempere o la pastella da manipolare. Credo che i bimbi siano molto aiutati da queste proposte.”

Erika e Antonio, mamma e papà di Alessia F.:
Alessia non era alla sua prima esperienza di scuola, ma il passaggio dal nido alla “scuola grande”(come la definisce lei) si sente ed è stato molto positivo, sia per regole comportamentali che per esperienze didattiche che l’hanno resa già più autonoma nei giochi e nelle attività a casa.(pittura, cucina, insegnamento ed esposizione dei fatti e dell’accaduto anche durante la giornata scolastica.) Sinceramente vedo che Alessia è già affezionata agli amici e alle insegnanti con le quali, con il tempo, spero di entrare maggiormente in sintonia anche io, per rendere ancora più attiva la collaborazione e positiva l'esperienza, grazie alla reciproca complicità, talvolta anche, forse, critica, ma sempre con l’obiettivo comune di far crescere i bambini grazie al contributo e scambio di informazioni da parte di tutti. 

Antonietta e Maurizio, mamma e papà di Gaia:
I primi giorni di scuola sono stati complicati per Gaia, perché la bambina, venendo da una realtà di nido dove, comunque, i bambini, essendo più piccoli, sono più coccolati dalle tate, forse Gaia si è sentita un po’ “abbandonata”. Passato questo momento, Gaia sta iniziando ad ambientarsi.”

Claudia e Mario, mamma e papà di Elena.
Se ritorno indietro nel tempo e, precisamente, all’11 settembre, ho chiaro nella mente tutto ciò che è accaduto quel memorabile giorno.
Elena non vedeva l’ora di iniziare al suo nuovo asilo e di rivedere i suoi amichetti del nido, in modo particolare la sua amica Franci. Anch’io l’inizio di questo nuovo percorso l’ho vissuto in maniera serena, mi rincuorava molto il fatto che c’erano cinque amici che conosceva già. Le mie prime impressioni appena arrivata sono state subito buone. Abbiamo trovato un ambiente accogliente, persone sorridenti, gentili e professionali che ci hanno messo subito a nostro agio. Questo mi ha tranquillizzata e mi ha fatto vivere questo momento di inserimento nel modo più sereno possibile. Elena era contentissima anche perché a farle compagnia c’era non solo la mamma, ma anche il suo fratellino “Cacaele”(Michele, a cui lei tiene particolarmente).
Dopo questi primi giorni tranquilli( non ci sembrava vero) ha iniziato a vivere il distacco dalla mamma e dal papà. Era davvero difficile e straziante lasciarla al mattino, perché lei piangeva disperatamente, si avvinghiava a noi e non ci mollava. In questi giorni siamo stati davvero male; dopo averla lasciata aspettavamo di nascosto per le scale( la mamma anche con gli occhi lucidi) fino a quando non sentivamo che aveva smesso o, quantomeno che non piangeva più in modo accorato. Questi giorni sono stati davvero difficili, l’unica cosa che mi rincuorava era il ricordo di quello che era accaduto al nido nei due anni precedenti. Anche lì aveva pianto tantissimo nelle prime settimane, ma poi si era inserita benissimo.
Per fortuna, grazie all’aiuto e alla comprensione delle maestre Monica e Barbara, Elena ha superato alla grande questo primo momento difficile e ora non vede l’ora che arrivi il mattino per andare al suo nuovo asilo e vedere le sue tate” Babara e Moca”, a cui vuole tanto bene.
Grazie di cuore per la pazienza e l’affetto che avete con i nostri bimbi!”


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